Arriva il Pazzo!!!
( canzone "Forza venite gente")
Quando Pietro di Bernardone seppe le nuove manie ruppe l'incantesimo e Francesco fu costretto a nascondersi in una fossa, dove vi rimase per un mese, per sfuggire alle ire del padre. Più tardi il
contrasto con il padre ebbe una svolta con l'intervento del Vescovo di Assisi: Francesco si spoglia dei beni paterni e inizia un periodo contrassegnato da meditazioni e grandi rinunce. Vestito di
un semplice sacco Francesco si reca a Gubbio, dove si mise al servizio dei monaci dell' abbazia di San Verecondo,di giorno lavorava nei campi per la povera gente e di notte si ritirava in una
grotta a pregare. Dopo qualche mese ritornò ad Assisi, dove la gente, lo accoglie con scherni ed insulti: "Arriva il Pazzo!", ma incurante delle umiliazioni, Francesco continuò ad annunciare la
Bontà del Padre, con in mente il progetto della ricostruzione della chiesetta di San Damiano, ma prima della ricostruzione restaura la Chiesetta dedicata alla Madonna in località
"Porziuncola".
Tratto dal musical "Forza Venite Gente"
I Primi Discepoli
( canzone:" 24 Piedi")
Un giorno, mentre ascoltava il Vangelo di Matteo che parlava dell'invio degli apostoli a predicare (Mt 10,9-10), comprendendo che i discepoli non possedevano oro,
argento o beni, Francesco disse al sacerdote:"Questo è ciò che voglio e desidero fare",e così gettò via i sandali ed il bastone e creò l'abito francescano, era il 23 febbraio 1208. Le gesta di
questo "Uomo" non passarono inosservate e dopo qualche tempo a lui si affiancarono i primi seguaci: Bernardo da Quintavalle, Pietro Cattani, e di lì a poco Egidio e Filippo Longo. Le prime
esperienze con i compagni si ebbero nella piana di Assisi, nel Tugurio di Rivotorto e alla Porziuncola. Nuovi compagni si unirono ai primi; come Francesco erano vestiti di un saio e di stracci.
Arrivati al numero di 8, il Santo divise i suoi seguaci a 2 a 2 e li esortò ad andare in giro per il mondo ad annunciare agli uomini la pace e la penitenza, al termine di questa missione si
ritrovarono, con altri due frati, a Rivotorto. Visto il numero crescente di frati, Francesco, controvoglia, detta una specie di regola di comportamento basata su frasi del Vangelo. Nello stesso
anno Francesco ed alcuni seguaci si recarono dal Papa Innocenzo 3°, che nonostante la buona accoglienza chiese qualche giorno, prima di approvare la Regola.La data ufficiale della nascita
dell'Ordine dei Frati Minori si fa risalire al 1210 quando Francesco ed i compagni vennero ricevuti dal papa Innocenzo III che verbalmente approvò la Regola. Il Papa, in sogno, ebbe la visione
della Basilica Lateranense in rovina ed un uomo che la sorreggeva per evitarne la distruzione. Quell'uomo era Francesco! Intanto la sede dell'ordine veniva spostata da Rivotorto alla Porziuncola,
presso la Chiesetta concessagli in uso dall'abate benedettino del Monte subasio, impegnandosi a pagare annualmente, come affitto simbolico, un cestello di pesci ai monaci di Subasio ( tradizione
che ancora oggi viene praticata: ogni anno i frati di Assisi, portano un cesto di lasche pescate nel fiume Teschio).Alla Porziuncola i frati lavoravano per mantenersi e dare il buon
esempo.Iniziarono i contatti con Chiara d'Assisi, la quale, affascinata dalle parole di Francesco e facendosi tagliare i capelli abbracciò anch'Ella il Signore, con la vestizione del 18 marzo
1212: fu la genesi del ramo femminile del movimento, la nascita dell'Ordine delle Povere Dame, le future Clarisse.
Tratto dal musical "Forza Venite Gente"
Perfetta Letizia
( Canzone:" Perfetta letizia")
La povertà, per Francesco, non consisteva nel maledire i ricchi, nel brontolare, nel sopportare per forza i disagi della vita, ma in una scelta
Evangelica. La Povertà, espressa attraverso un semplice saio e la rinuncia ai beni terreni, era sostenuta dalla considerazione che il Signore si è fatto povero per noi, per insegnarci la strada
della vera liberazione Spirituale. Francesco provava gioia nel distacco dalle cose terrene, nelle sofferenze sopportate per Amore di Cristo, nello scoprire il volto di Gesù in tutti i fratelli,
anche i più antipatici.Marciando un giorno, da Perugina ad Assisi, sotto la neve per arrivare al convento, Francesco disse a Frate Leone: "Frate Leone, anche se il frate minore fosse dotto,
conoscesse tutte le lingue, le scienze e le Sacre Scritture e rivelasse i segreti dei cuori, ricordati che La Perfetta Letizia non consiste in questo." Un attimo di silenzio e poi riprese: "
Frate Leone, se il frate minore sapesse predicare e convertisse tante anime a Cristo, scacciasse i demoni e risuscitasse anche il morto di quattro giorni, neppure in questo consisterebbe la
Perfetta Letizia." Allora Frate Leone, impaziente chiese:" E allora Padre, dove sta la gioia Perfetta?" Francesco rispose:" Se noi, giunti a Santa Maria degli Angeli inzuppati d'acqua ed
agghiacciati dal freddo, infangati per la melma e tormentati dalla fame, battessimo alla porta del convento ed il frate portinaio ci cacciasse via, scambiandoci per imbroglioni, e ci abbandonasse
fuori al freddo; se noi accettassimo questa umiliazione e riconoscessimo che il portinaio ha detto la verità, scrivi pure Frate Leone, che in questo consiste la Perfetta Letizia...Che se poi non
insistessimo a bussare alla porta egli uscisse con un bastone "nocchieruto", ci prendesse per il cappuccio e gettasse nella neve, se poi sopportassimo con pazienza queste ingiurie pensando ai
patimenti di Cristo e le accettassimo con pazienza per suo Amore, scrivi pure, Frate Leone, che qui sta la perfetta Letizia."
Nel 1213 Francesco ricevette in dono dal Conte Orlando di Chiusi il Monte della Verna. Iniziò la predicazione a più lungo raggio.
Nel 1215 a Roma si aprì il 4°Concilio Lateranense e Francesco decise di parteciparvi con l'intento di difendere e di ottenere un'approvazione ufficiale per il suo Ordine (infatti l'approvazione
di Pappa Innocenzo era stata solo verbale), infine concessa da Papa Onofrio 3° nel 1218. Nel 1219 Francesco partì per Acri e Damietta al seguito della crociata, città posta sotto assedio
dall'esercito crociato, e nonostante i tentativi di far smettere la guerra, questa continuò con una disastrosa battaglia, dove i Crociati risultano sconfitti con 5000 uomini morti sul campo.
Allora Francesco decise di oltrepassare le linee saracene, catturato e percosso, insieme ad un altro frate, con le parole "Soldàn, Soldàn" si fece condurre dal Sultano d'Egitto Melek el-Kamel.
Dicendogli con umiltà :" Sono mandato da Dio Altissimo, al mondo per mostrare la via della Salvezza a te ed al tuo popolo ed annunciare la Verità del Vangelo di Cristo. Il Sultano rimase
affascinato dalle parole e dall'umiltà di Francesco, al punto d'invitarlo a rimanere con loro, purtroppo, resosi conto dell'impossibilità di convertire i Musulmani, Francesco decise di tornare ad
Acri, lasciando alle spalle i rumori della guerra e le raccomandazioni del Sultano affinchè, Francesco pregasse Dio anche per la sua anima.